Il draghetto Birillo
di Andrea Donnini
Gennaio 2004
Il villaggio di Malacchia era dominato dal signore del Castello di Metallo: un possente drago nero delle alte montagne che, grazie ai poteri della sacra collana di Grolem rubata anni prima nella cripta del villaggio, riusciva a trasformarsi in uomo a suo piacimento. Ogni notte di luna piena amava volare sopra il villaggio e incendiare con i sui getti fiammanti una casa scelta a caso. Gli abitanti del villaggio erano terrorizzati dal grande drago, un essere alto come venti uomini, con possenti ali, una pelle squamosa di color nero, occhi gialli e due imponenti corna rosse. Il castello era situato su una collina e da li dominava tutta la vallata.
Una mattina di primavera un piccolo draghetto delle paludi si era perduto e si trovava in prossimità del villaggio. Era un simpatico esserino alto quanto un uomo, dalla carnagione verde e con un'espressione sorridente del volto. Nonostante il suo aspetto tranquillizzante, non appena gli abitanti lo videro lo fecero prigioniero e lo volevano uccidere sulla piazza del paese. Per fortuna Sandra, la figlia del mugnaio, una graziosa bambina di dieci anni, intervenne a suo favore riuscendo a salvarlo dalla folla. Il capo del villaggio prese la parola:
- Ti salviamo la vita ma solo se tu ci libererai dal sovrano.
- Chiedete a me di liberarvi? Ma io sono un semplice drago delle paludi.
- Il nostro sovrano è un drago e solo un altro drago può liberarci. È deciso, accetta la missione o verrai ucciso.
- Accetto, non ho scelta.
- Dicci il tuo nome drago e facci vedere la potenze della tua fiamma. - urlò qualcuno fra la folla.
- Mi chiamo Birillo e questo è il massimo che riesco a fare – disse spruzzando un fiamma che al massimo avrebbe potuto bruciare un foglio di carta.
Tutti cominciarono a ridere, il draghetto si guardava attorno intimorito.
- Vieni con me – disse Sandra. - Ti ospiterò per la notte nel fienile di mio padre.
- Sì , sì, mettilo pure nel fienile tanto neanche se volesse riuscirebbe ad incendiarlo. – La canzonavano i suoi amici.
La mattina seguente Birillo salutò la ragazza e s'incamminò verso le colline con un pesante zaino sulle spalle. Dopo circa tre ore giunse all'alto portone del castello, busso energicamente.
- Chi osa disturbarmi! - La voce fece tremare il pavimento. - Non voglio essere svegliato !
Ma il draghetto busso nuovamente e questa volta scaraventò anche una grossa pietra sul portone.
Si sentirono i pesanti passi avvicinarsi, la porta si spalancò e il drago nero comparve ringhiando.
- Salve, sono Birillo. - disse sorridente e incurante della rabbia del drago.
- Che cosa vuoi. Rispondi subito altrimenti ti brucerò all'istante. Anzi quasi quasi ti faccio assaporare subito il mio fuoco.
- Se agirai in questo modo, tutti diranno che hai avuto paura a sfidare un draghetto delle paludi.
Il grande drago lo guardò dubbioso e poi scoppiò a ridere.
- Sentiamo, parla insignificante esserino verde.
- Sono qui a proporti una sfida.
- Va bene, dimmi, sono curioso.
- Guardiamo chi dei due arriva più lontano con le sue fiamme, se vinco io tu abbandonerai il castello, mi darai la collana e farai ritorno sulle alte vette dei draghi neri. Se vinci tu mi farò bruciare nel modo che preferisci.
- Non ho molto da guadagnare, posso bruciarti ora e tornare a dormire.
- Sì, lo puoi fare, ma sarai considerato da tutti un drago vigliacco.
L'enorme bestia sbuffo infastidita.
- Va bene accetto. - Cosi dicendo lanciò le sue fiamme che percorsero tutto il sentiero fino a giungere al torrente ai piedi della collina.
- Tocca a te ora, io nel frattempo mi preparo a bruciarti.
Il piccolo draghetto lanciò la sua fiamma che riusci a mala pena ad arrivargli ai piedi. Il grande drago rise divertito.
- Preparati a morire.
- Aspetta, guarda. - disse indicando la piccola fiamma che percorreva una fine striscia di polvere nera. La fiamma avanzò velocemente fino al torrente e poi sul ponte fino a giungere ai margini del villaggio.
- Hai barato, hai usato polvere pirica, la sfida non è valida.
- No, il patto parlava di fiamme e le mie sono più lontane delle tue. Paga il tuo debito e ricorda che un drago deve mantenere sempre una promessa, pena la morte.
Ma il grande drago non ne volle sapere; stava per bruciare Birillo quando scomparve in una nuvola di fumo.
- Ti avevo detto che un drago non può togliere la parola data. La legge dei draghi è chiara.
Fu così che il draghetto tornò al villaggio con le chiavi del castello e la collana di Grolem. Gli abitanti festeggiarono per giorni e giorni e nominarono Birillo loro sovrano. Il draghetto prese possesso del castello e tutti i sabati e le domenica faceva grandi feste con fuochi pirotecnici. Sandra era tutte le volte a suo fianco.
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