Racconto: Sogno d'amore

Autore: Andrea Donnini

Dicembre 2007



Una scalinata e quel saluto che lo trafisse come una spada. Uscì dalla stazione dei treni con il cuore che gli batteva forte.

Ancora non era riuscito a capire che cosa gli stesse succedendo, il tempo l'aveva reso cieco all'amore e il cuore era vulnerabile come quello di un ragazzino. Lei alle sue spalle e lui che non ha il coraggio di voltarsi. Niente di ragionato ma un semplice istinto naturale alla sopravvivenza, come se il suo io l'avesse protetto dal poterla rivedere per un'ultima volta.

Bastarono pochi gradini per capire. Il dolore e la paura nel voltarsi. Si allontanò con la speranza di sbagliarsi.

Tornò all'albergo con il cuore impazzito e mille domande senza risposte. Il solo pensiero di potersi ancora innamorare lo fece sorridere mentre guardava le prime rughe sul volto riflesso allo specchio.

Aprì l'acqua della vasca nella speranza di lavarsi via l'amore. Ma poi amore per chi? Tra loro non c'era stato assolutamente niente. Gli sembrò tutto assurdo, tutto drammaticamente... bello.

Si immerse e la mente diede il via al pericoloso gioco dei se e dei ma.

Lei provava qualcosa per lui? Ma se avesse agito diversamente?

Se avesse provato ad andare oltre alle semplici parole e ai sorrisi...

Ma che vado a pensare? Vedo ciò che non esiste, sono solo sogni.

L'acqua iniziò a freddarsi ma ancora non aveva trovato la minima risposta. Provava rabbia e gioia, sorrise al ricordo di quando si era già posto quelle domande: anni lontani come stelle.

Aveva paura di non essere più in grado di affrontare le pene d'amore. Da giovani abbiamo quella pazzia e spregiudicatezza che ci permettono di superare tutto ma ora, a cinquant'anni, la ragione è come veleno per il cuore.

Bagnò tutta la moquette della stanza, corse in camera e prese la borsa.

Estrasse con delicatezza la foto di lei. Quello sguardo era pura dolcezza. Passò l'indice sul volto impresso in quel pezzo di carta e sentì il cuore battere forte. Cancellò via ragionamenti e paure e si fece rapire dai sogni d'amore. Non c'era stato niente e niente poteva esserci: lei... era troppo per lui. 

Ma ora non importava.

Sentire il cuore battere e respirare il soffio dell'amore era abbastanza.

Spense la luce e strinse forte il cuscino. Sembrava ieri che l'aveva stretto per Giulia, la compagna di università.

Sì, per una notte voglio sognare l'amore.



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