TITOLO: Strada libera
Autore: Andrea Donnini
Novembre 2005
- Babbo, è lontana la Calabria?
- Sì, Cosimo. Circa settecento chilometri.
- Più lontano di casa dei nonni?
- Certo, quelli sono solo venti chilometri.
- Più lontano di dove ci sono i coccodrilli?
- Che coccodrilli?
- Quelli di quel tipo mezzo matto in TV.
- Quello dei documentari in Australia - mi sussurra Giulia.
- No, è un po' più vicina.
- Ma ci sono i coccodrilli?
- Ora basta. Stai zitto e dormi. Il viaggio è lungo ed è ancora buio.
L'orologio sul cruscotto segna le 4:10, l'autostrada è libera.
- Se continua così - mi sorride Giulia - arriviamo presto.
Mi guardo attorno e... - maledette auto , tutte di plastica. Ma sì, diamoci una toccatina che è meglio.
E' giorno, siamo vicino a Napoli.
- Babbo ma quello è un vulcano?
Guardo dallo specchietto, si è svegliato ed è già a scrutare con quegli occhietti curiosi
- Sì, è il Vesuvio.
- La lava quando esce?
Altra toccatina, se mi potessero sentire la consiglierei anche a tutti gli abitanti della zona.
- Sandro, sono sicura che alla barriera di Salerno non troveremo nessuno.
Inutile dire che cosa ha fatto la mia mano. Per fortuna non sono superstizioso ma qui si comincia a tirarsele dietro.
Ha ragione lei: davanti la mitica barriera di Salerno e solo due auto davanti a noi. L'abbiamo azzeccata a partire di lunedì.
Ecco, me la sono tirata da me. Davanti un bel cartello giallo: lavori sulla Salerno-Reggio Calabria. Addirittura consigliano un percorso alternativo: una SS qualcosa. Meglio continuare, tanto prima che abbia detto a Giulia di tirare fuori la cartina stradale e calcolato il percorso alternativo è già troppo tardi. Quelli dei cartelli sono vispi come faine. Finalmente ho trovato qualcosa di metallico. Proseguiamo.
Eccoci ai lavori: una sola corsia, limite di cinquanta e strada libera. Meglio non pensare a cosa succede se trovo davanti un TIR che va a cinque all'ora. Sì, ma così ci ho già pensato e... lasciamo perdere.
Guardo con attenzione per scoprire se c'è l'autovelox e comincio ad andare più veloce. La vedo dietro di noi, una vettura della Polizia. Riporto la velocità sui cinquanta e mi tengo stretti i punti della patente. Quaranta chilometri a limite rispettato.
- Babbo guarda, la macchina della Polizia ci viene dietro. Che divertente!
Giulia ride e io vorrei dire tante cosine belle. Meglio mettere un po' di musica.
Lagonegro e finalmente Diamante. Siamo arrivati, è l'ora di pranzo. L'albergo è migliore delle aspettative, ci accolgono con un sorriso di benvenuto. La camera è semplice e pulita. Non facciamo in tempo a disfare i bagagli che la stanza è già piena di soldatini, animali e mostri giapponesi.
- Ora non cominciare a mettere tutto nel mezzo. Cambiamoci e andiamo in spiaggia.
Finalmente un tuffo in mare e che mare.
Due settimane di bagni, sole e mangiare. Piatti cucinati con passione e abbondanti. Al termine una vacanza da tre chili. Va be', mi metterò a dieta.
Siamo rientrati a casa felici e abbronzati. Per il viaggio di ritorno mi ero messo un bel dado di ferro in tasca. È stato un continuo tirarsele dietro con l'immancabile vulcano che non ha ancora eruttato.
- Dai ora dormi. Ti sei divertito in vacanza?
- Sì babbo, tantissimissimo. Domani torniamo in Calabria?
- Va be', sentirò la mamma se ci costruisce il teletrasporto.
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